La nuova legge italiana sull'IA.

Intelligenza Artificiale. Principi e indicazioni della nuova legge italiana: le opportunità per imprese e PA

L’Italia compie un passo decisivo verso una regolamentazione evoluta e responsabile dell’Intelligenza Artificiale (IA), con l’introduzione di una normativa nazionale che definisce principi, settori d’impiego e strumenti di governance.

Un quadro normativo che mira a coniugare innovazione tecnologica, diritti fondamentali e sicurezza, offrendo importanti spunti per aziende, pubbliche amministrazioni e professionisti del settore tech e legale.

La nuova legge italiana sull'AI. Approccio antropocentrico e diritti fondamentali

La nuova normativa adotta un approccio antropocentrico all'IA: l’essere umano rimane sempre al centro del processo decisionale. L’utilizzo dell’IA deve avvenire nel rispetto dei diritti costituzionali e delle libertà fondamentali, secondo i principi di:

  • trasparenza;
  • proporzionalità;
  • protezione dei dati personali;
  • non discriminazione;
  • sicurezza;
  • sostenibilità.


Questi valori fondamentali non solo guidano lo sviluppo e l’impiego delle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, ma rappresentano anche uno standard operativo per aziende e istituzioni.
 

La normativa italiana sull'AI. Supervisione umana e cybersicurezza

Un altro pilastro della legge è la sorveglianza umana continua sui sistemi di IA. L’autonomia decisionale non può essere delegata in modo esclusivo agli algoritmi, specialmente nei settori sensibili. La cybersicurezza viene riconosciuta come condizione abilitante: la sicurezza informatica è garantita lungo l’intero ciclo di vita dei sistemi di IA, dalla progettazione al deployment.

Applicazioni settoriali: sanità, lavoro, PA e giustizia

La legge individua specifici ambiti di applicazione dell’intelligenza artificiale, con disposizioni mirate per ciascun settore.

Sanità

L’IA viene promossa come strumento per ottimizzare prevenzione, diagnosi e trattamento. Tuttavia, la decisione finale resta sempre al professionista sanitario. Nasce una Piattaforma Nazionale di IA in Sanità, gestita da AGENAS, che offrirà supporto digitale ai professionisti e alle strutture territoriali.

Lavoro

L’adozione dell’IA deve migliorare produttività e qualità del lavoro, tutelando la salute psicofisica del personale. I datori di lavoro sono obbligati a informare i dipendenti sull’uso di IA nei processi aziendali. È stato istituito un Osservatorio Nazionale sull’IA nel mondo del lavoro, per monitorare e valutare l’impatto delle tecnologie emergenti.

Pubblica Amministrazione

Nella PA, l’IA potrà contribuire a migliorare efficienza e qualità dei servizi, senza mai sostituire il ruolo del funzionario pubblico, che mantiene la responsabilità decisionale.

Giustizia

Nel settore giuridico, l’IA potrà semplificare processi e supportare l’analisi documentale, ma ogni giudizio su fatti, prove e norme rimane esclusivamente in capo ai magistrati.

 

Settore Regole / limitazioni Opportunità principali
Sanità Decisione finale del professionista Piattaforma nazionale IA
Lavoro Obbligo informazione ai dipendenti Miglioramento produttività
PA La PA non perde responsabilità decisionale Efficienza dei servizi
Giustizia IA come supporto, non sostituto del giudice Analisi documentale

 

Governance, strategia nazionale e investimenti


La governance del sistema viene affidata a due autorità nazionali:

  • AgID (Agenzia per l’Italia Digitale): promozione dell’innovazione e sviluppo dell’IA;
  • ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale): vigilanza, sicurezza e sanzioni.


Viene definita una Strategia Nazionale per l’IA, aggiornata ogni due anni, per allineare le azioni della PA e incentivare la ricerca, lo sviluppo e il trasferimento tecnologico. Sul piano finanziario, la legge prevede un investimento fino a 1 miliardo di Euro, destinato a sostenere con venture capital le imprese attive nei settori di IA, cybersecurity e quantum computing.

Tutela della proprietà intellettuale e nuove fattispecie penali

In ambito giuridico, viene sancito che le opere create con l’ausilio dell’IA sono tutelate dal diritto d’autore, purché riflettano un apporto creativo umano significativo. Inoltre, la legge introduce due importanti novità nel codice penale:

  • aggravante per reati commessi con IA, soprattutto se l'uso della tecnologia ostacola la difesa;
  • reato di illecita diffusione di contenuti deepfake o alterati tramite IA, punito con la reclusione fino a cinque anni.

Cosa significa per le imprese e i professionisti della tecnologia

La nuova normativa rappresenta un’occasione concreta per imprese e professionisti di operare con maggiore chiarezza e sicurezza giuridica nello sviluppo e nell’adozione di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale. Sapere quali sono le regole da rispettare significa poter innovare senza incertezza normativa, evitando il rischio di violare diritti fondamentali o incorrere in sanzioni. In particolare, si aprono opportunità per:

  • startup AI-based, che possono accedere a investimenti e a un quadro normativo certo;
  • grandi aziende e system integrator, che devono rivedere i propri modelli operativi in chiave etica e sostenibile;
  • pubbliche amministrazioni, che potranno integrare tecnologie IA in sicurezza, senza perdere controllo decisionale;
  • professionisti IT e data scientist, responsabili dello sviluppo di soluzioni tecniche in linea con i nuovi requisiti;
  • consulenti legali, che svolgono un ruolo cruciale nell’assicurare la conformità normativa delle soluzioni progettate e adottate.

 

IN SINTESI

Opportunità e obblighi per imprese & PA

Opportunità

Accesso a fondi (fino a 1 miliardo € per IA, cybersecurity, quantum);
Certezza normativa per startup IA;
Possibilità per PA di innovare con IA in modo controllato.

Obblighi/vincoli

Supervisione umana;
Conformità ai principi (trasparenza, non discriminazione, privacy);
Responsabilità legale, sanzioni (reati con IA, deepfake);
Governance nazionale (AgID, ACN).

Conclusione: regolare l’IA per abilitare il futuro

L’Italia si dota finalmente di una cornice normativa certa, nel rispetto di  quanto previsto dall'AI Act sull’intelligenza artificiale. Una legge che non frena l’innovazione, ma ne indirizza lo sviluppo in modo responsabile, mettendo al centro la persona, i diritti e la sicurezza.
Per le aziende e gli operatori del settore, è il momento di allinearsi ai nuovi standard e cogliere le opportunità strategiche che questo quadro regolatorio rende possibili.

 

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